IL CANTO DEGLI ALBERI - GRUPPO BOTANICO MILANESE

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IL CANTO DEGLI ALBERI

IL CANTO DEGLI ALBERI David George Haskell
RECENSIONE LIBRO
Ci sono libri che è difficile smettere di leggere, magari nelle prime pagine non si trova un interesse eccezionale, ma poi sfogliando alla sera si desidera non interrompere mai per ascoltare un nuovo canto, sentire la musica della natura e addormentarsi con le pagine poetiche di Haskell.
“Poiché la vita è una rete, non esiste nulla di simile alla natura e all’ambiente intese come entità separate e distinte dagli esseri umani. Non possiamo restare al di fuori del canto della vita. Noi siamo fatti di questa musica: è la storia della natura.” così scrive Haskell in prefazione, anticipando che ogni capitolo ha come personaggio un albero, luogo e coordinate geografiche di latitudine e longitudine. Leggere Haskell è un fascino incredibile, è un viaggio tra continenti e regioni alla ricerca di antichi alberi unici, secolari, ciascuno con il proprio specifico canto.
L’eleganza dei racconti che fanno da cornice a ogni albero è proprio specifica dello stile narrativo dell’autore, professore di Biologia alla University of the South, Sewanee, Tennessee. Su certe parole è impossibile non rimanere incantati come quando una bella favola ci lasciava sognare ad occhi aperti. “ Ritorno all’albero in inverno e lo trovo avvolto in una nebbiolina come un duomo cosparso d’incenso urbano “.
Gli alberi protagonisti come i capitoli sono 13, molti sono in USA, ma anche in Giappone, Scozia, Ecuador, Gerusalemme, Ontario.
Peccato solo che il canto non possa essere riprodotto come in un cd allegato per apprezzare la varietà dei suoni. Lo strumento che l’autore usa per registrare le vibrazioni sonore è molto speciale.
“Il sensore infilato sotto la corteccia registra le onde acustiche generate nelle parti dure dell’albero trascurando le onde sonore dell’aria. “ E’ allora un susseguirsi di stupore, di curiosità, di emozioni in questo viaggio insieme ad Askell per il mondo verde degli alberi.
Merita un cenno speciale la storia del pino bianco giapponese sopravvissuto all’onda d’urto sprigionata nel 1945 dalla bomba atomica fino al 1976, quando seguendo il percorso inverso dell’aereo Enola Gray ha raggiunto gli USA. Il pino di Yamachi oggi vive nel National Bonsai & Penijng Museum presso il National Arboretum di Washington.
La vita di uomini e alberi sono create sempre da una relazione, indispensabile a mantenere la natura viva in questa terra.
Diventa nostro dovere migliorare ogni giorno questa relazione. Einaudi 2018 € 28,00
Buona lettura!
Giorgio Galli
galligiorgio@fastwebnet.it
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